Opere

Renzo Tubaro

Rizzolo di Reana del Rojale

REANA DEL ROJALE, fraz. Rizzolo
Chiesa parrocchiale dei Santi Ilario e Taziano martiri
arco trionfale: Annunciazione
abside, parete di fondo: Crocifissione
presbiterio: Resurrezione, simboli degli evangelisti, simboli eucaristici, virtù cardinali, misteri del Rosario
altari laterali: Sacra famiglia (a sinistra), Adorazione dei Magi (a destra)
esecuzione 1952; 1955-1957
firmato e datato “R. Tubaro 1955” (nella scena del Sacrificio di Melchisedech) e “Renzo Tubaro/1957” (Crocifissione)
restauri 1987 - 1988; 1989

Il ciclo decora l’ampio vano absidale della chiesa neogotica, risalente al 1865, ristrutturata dopo il terremoto e riaperta al culto nel 1988. Sopraelevato rispetto all’unica navata, il presbiterio è suddiviso in campate con volte a crociera, ad eccezione della campata centrale con volta a cupola. Come spiega il parroco don Pietro Bertoni, la comunità di Rizzolo si oppose all’abbassamento dell’edificio danneggiato dal terremoto, adducendo le ragioni della conservazione degli affreschi. Il riatto delle strutture murarie rese tuttavia necessario lo stacco di alcune parti dipinte. Le operazioni furono effettuate dalla ditta Restauri e decorazioni di Seravalli & C. di Gemona per conto della Parrocchia di Rizzolo. Il 14 aprile 1987, stando alle sistematiche annotazioni del restauratore E. Cargnelutti, furono staccate le due figure dell’arco trionfale, il giorno 24 dello stesso mese le due scene collocate sopra gli altari laterali. Ad agosto si effettuarono in laboratorio le prime integrazioni ad acquerello e tempera; a gennaio del 1988 vennero riapplicati l’Angelo e l’Annunziata, a giugno gli altri due dipinti. La Crocifissione presentava gravi danni, nella zona inferiore, a causa dell’umidità di risalita. Gli interventi di integrazione e di ricomposizione di alcune parti mancanti proseguirono anche dopo l’inaugurazione della chiesa (23 ottobre 1988), come risulta dall’iscrizione apposta (Restaurato in memoria/di/Anna e Michela D’Agosto/22-10-1989).

Dai due libri storici della parrocchia si deduce che Tubaro dipinse per prima l’Annunciazione, la quale fu preceduta come di consueto dal bozzetto, cm 72x100, olio su carta, firmato e datato 1952, con le due figure disposte ai lati dell’arco entro un’architettura con soffitto a cassettoni, tendaggi sullo sfondo e nicchie laterali. I lavori in chiesa iniziarono nel settembre 1952 e Tubaro dipinse nel soffitto, con qualche variante rispetto al bozzetto, l’Annunciazione e i Misteri del Rosario (alla Vergine del Rosario è dedicato uno degli altari laterali) in sostituzione delle oleografie con figure di santi ormai deteriorate.

Il parroco di allora, don Giuseppe Scarbolo, riuscì a coinvolgere gli abitanti del paese che presero a loro carico le spese dei materiali e misero a disposizione manodopera per far proseguire i lavori di ristrutturazione. Nella primavera 1955 l’artista, coadiuvato dallo zio Aldo Tubaro (Codroipo, 1909 - Udine, 1973) pittore autodidatta, riprese la decorazione dell’abside, le cui finestre neogotiche erano state nel frattempo tamponate. I lavori si protrassero durante tutta la stagione estiva; nel luglio 1956 Tubaro eseguì i due affreschi collocati sopra gli altari laterali: per quello intitolato a San Rocco, l’Adorazione dei magi per quello dedicato alla Madonna, la Sacra Famiglia nella bottega di Nazareth. In quest’ultimo ripropose motivi e ambientazioni presenti nel ciclo di San Daniele: un gustoso realismo caratterizza la rappresentazione delle attività a cui è intenta la Sacra Famiglia, mentre “fastosamente regale” (Mutinelli 1958) appare la scena con i magi. Lo strascico del manto rosso di uno di essi, retto da una deliziosa coppia di paggi in primo piano, si snoda con eleganza lungo la scalinata. In alto San Giuseppe, in atteggiamento poco convenzionale, con il braccio appoggiato a una trave dell’umile capanna, osserva dall’alto il devoto omaggio dei tre re al Bambino.

Al 1957 risale l’affresco della Crocifissione, dipinta sulla parete di fondo, preceduta da un modelletto, dono dell’artista alla Parrocchia di Rizzolo. Eseguito prima dei lavori di ristrutturazione di quest’ultimo, il modelletto, ora esposto in chiesa, presenta alcune differenze nella resa complessiva della scena che nell’affresco risulta dilatata e arricchita di piani e di particolari.

Concepita con grandiosità, è animata da decine di personaggi: pie donne, guardie a piedi e a cavallo, fanciulli, popolani e, presenza singolare e curiosa, un francescano dolente ai piedi della croce. Una mimica drammatica caratterizza le figure che animano “quadri” quasi da “sacra rappresentazione”. In primo piano sono disseminati i simboli della Passione. Completano la scena, raffigurata frontalmente, due gruppi laterali: a destra un centurione a cavallo e in basso due figure monumentali intente a giocare a dadi; a sinistra un giovane con la scala e una guardia con vessillo rosso.

La gamma cromatica appare cupa e stridente; la “notte dei tempi” che essa evoca si schiarisce nei bagliori della Resurrezione dipinta nel presbiterio. Qui il Cristo protende il vessillo crociato che occupa il centro della scena mentre la figura, di poco discosta, si libra nella volta; nei pennacchi sono dipinti due gruppi di armati - alcuni dormienti, altri attoniti - angeli seduti sulle pietre del sepolcro, le Tre Marie e l’episodio biblico dell’offerta del pane e del vino da parte del sacerdote Melchisedech, prefigurazione dell’eucarestia.

Una modifica voluta dalla committenza costrinse l’artista a rifare completamente la figura di Gesù crocifisso il quale, come scrisse Damiani (1982), dovrebbe campeggiare tutta la composizione ma inaspettatamente viene a mancare di intensità espressiva. Alla rigidità frontale e al colore terreo delle membra del Cristo, quale si presenta dopo il rifacimento, si contrappone l’energica raffigurazione dei due ladroni legati alle croci. Il Crocifisso che Tubaro elaborò per Rizzolo fu riproposto con notevole efficacia nel 1965 nella tomba della famiglia Tomada a Codroipo. Anche il Cristo risorto, di cui si conserva un bozzetto (tempera su carta, cm 57 x 39 senza cornice), datato e firmato 1955, fu completamente ridipinto su nuovo intonaco. Studi preparatori di questi ed altri affreschi sono stati donati dal pittore ad alcune famiglie del paese con cui strinse rapporti di amicizia durante l’esecuzione dei lavori.

(Franca Merluzzi)


Bibliografia in ordine cronologico


Libro storico, APR, all’anno 1953, pp. 23, 26; all’anno 1954, pp. 31- 45.
Affreschi di Renzo Tubaro nella chiesa di Rizzolo, in "Il Gazzettino Sera", 12 marzo 1955;
Pietra su pietra i fedeli di Rizzolo hanno ricostruito la chiesa dei padri, in "Il Piccolo", 13 agosto 1955;
Nuove pitture di Renzo Tubaro, Mutinelli Carlo, in "Gazzettino del lunedì", 7 aprile 1958;
La suggestiva pittura di Tubaro nell'artistica chiesa di Rizzolo, Damiani Licio, in "L'avvenire d'Italia", 31 luglio 1958;
Disegni ed affreschi di Renzo Tubaro, Mutinelli Carlo, in "Avanti cul Brun!", 1966, n. 33, pp. 143-153;
Il Rojale, Venuti Tarcisio, Reana del Rojale, Chiandetti editore, 1979, p. 233;
La pittura di Tubaro, Damiani Licio, in "La Panarie" anno XV (1982), n.57-58, pp. 95-98;
Il Rojale e il culto alla Madonna. Itinerario storico-artistico, Venuti Tarcisio, in Il culto della Madonna nel Rojale, Udine, Santuario di Ribis, Arti Grafiche Friulane 1988, p. 36-40, fig. 19;
Friuli-Venezia Giulia. Guida artistica, a cura di Giuseppe Bergamini, Associazione fra le Pro Loco del Friuli Venezia Giulia/Istituto Geografico De Agostini, Udine 1990, p. 308;
La "Nuova" Chiesa dei Ss. Ilario e Taziano Mm. di Rizzolo (1855-1865)-Note di storia e arte, Francesca Noacco, 2016