CODROIPO, fraz. Goricizza
Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo apostolo
soffitto dell’aula:
Martirio di San Bartolomeo,
vele, sopra la doppia fila di finestre:
Le quattro Virtù cardinali
esecuzione 1949
firmato e datato “Renzo Tubaro/1949” (scomparto centrale, in basso a destra)
restauri 1980
Preceduti da decorazioni murali in edicole a carattere votivo, questi sono i primi dipinti ad affresco eseguiti da Tubaro all’interno di una chiesa. Nella parrocchiale di Goricizza, riedificata tra il 1762 e il 1830, l’abside presenta pitture di qualche decennio antecedenti a quelle di Tubaro (
l’Ultima cena e
Gesù tra i bambini nei riquadri laterali, gli
Evangelisti nella volta a crociera, la
Crocifissione nella lunetta della parete di fondo).
Il lavoro, affidato al pittore codroipese dal parroco don Vittorio Manganotti, fu presentato in occasione della prima messa, celebrata il 24 luglio 1949, di don Angelo Tam.
La scena del martirio, dipinta entro uno scomparto con cornice mistilinea in rilievo, presenta un’efficace impostazione scenica articolata su piani diversi: in alto si staglia il gruppo con i carnefici che attorniano il santo con le mani legate, le membra protese e il capo piegato all’indietro; in basso un poderoso cavallo visto da tergo (contornato di blu) e umili personaggi dolenti. Tubaro, come farà anche in altre opere successive, rende attuali le sue raffigurazioni sia con l’inserimento di figure in cui i fedeli potevano identificarsi, sia con ambientazioni tratte dalla vita quotidiana dei ceti popolari. A volte, come in questo caso, conferisce ad alcuni personaggi le sembianze di fedeli del paese.
Il pittore ricorda inoltre di aver tratto l’idea iniziale per l’ambientazione della scena, che mise a punto attraverso vari bozzetti preparatori a tempera, dal macello di Codroipo. Con la prima versione di questo martirio partecipò nel 1968 all’ottava Biennale d’Arte Sacra di Bologna. La terza versione ottenne, non senza qualche difficoltà per l’inquadratura del cavallo, l’approvazione della Commissione d’Arte Sacra di Udine.
L’incarico per questo lavoro fu il primo dopo il servizio militare svolto a Cesano (Roma) nel corso del quale strinse amicizia con
Pier Paolo Pasolini. A seguito di una visita alla parrocchiale di Goricizza Pasolini definì, in un
articolo apparso sul Gazzettino, “modernissimo” il ritmo della composizione che tuttavia obbedisce a una misura che è “tradizionale” nel senso più “solido” di questo termine.
L’affresco presenta una lacuna dovuta al crollo, verificatosi il 23 agosto 1980, di parte dell’intonaco, che si è staccato dal supporto costituito da tavolette in legno, come si può vedere nella riproduzione fotografica pubblicata nel bollettino parrocchiale dell’ottobre 1980. Nella seduta del 18 novembre dello stesso anno il Consiglio Parrocchiale stabilì di consolidare l’affresco anziché procedere allo stacco. Sotto la direzione di Luciana Marioni Bros, allora coordinatrice della Scuola di restauro di Villa Manin di Passariano, si è quindi provveduto al consolidamento dell’intera superficie pittorica con iniezioni di resina e all’ancoraggio con perni di ottone; quindi all’applicazione della rete antiossidante e all’integrazione della lacuna con intonaco sottosquadro. Inoltre, dopo aver predisposto il cartone corrispondente alla zona caduta, sull’intonaco fresco sono state incise le linee della composizione mancante, colorandole in rosso. L’effetto ottenuto, simile a quello della posa in luce di una sinopia, permette a distanza, una più gradevole visione dell’affresco. Nella collezione dell’artista si conservano i cartoni relativi a tre Virtù (
Fortezza, Prudenza, Temperanza), le cui figure mostrano saldezza di volumi di ispirazione novecentesca.
Tubaro eseguì anche il disegno del mosaico, inserito all’esterno, sopra il portale della facciata, con il Cristo benedicente. Fu realizzato da Alvise Savoia di Bertiolo il quale preferì utilizzare ciottoli di fiume invece delle tessere a pasta vitrea e smalti consigliati dall’artista.
Nel cimitero di Goricizza Tubaro decorò la tomba della famiglia Cozzutti; nella collezione dell’artista si conserva uno studio a sanguigna della
Deposizione.
(Franca Merluzzi)
Bibliografia in ordine cronologico
Affreschi di Renzo Tubaro nella Chiesa di Goricizza, Faleschini Arturo, in "Messaggero Veneto", 10 luglio 1949;
Affreschi di Tubaro nella chiesa di Goricizza,, Pasolini Pier Paolo, in "Il Gazzettino", 12 luglio 1949;
Luce Nuova, Don Giuseppe (De Odorico), in "In Famiglia". Bollettino Parrocchiale di Goricizza, 1969, ottobre;
Libro Storico, APG, all’anno 1980;
Sedute del Consiglio Parrocchiale, in "In Famiglia", Bollettino Parrocchiale di Goricizza, 1981, settembre;
Friuli Venezia Giulia Guida Artistica, a cura di Giuseppe Bergamini, Associazione fra le Pro-loco del Friuli-Venezia Giulia/Istituto Geografico De Agostini, Udine 1990, p.106;
Codroipo. Inventario dei Beni culturali del Comune, a cura di Mariella Moreno, Regione Autonoma Friuli - Venezia Giulia, Quaderni del Centro di Catalogazione dei Beni Culturali di Villa Manin di Passariano, Pordenone, 1996, p. 48, n. 345