Opere

Renzo Tubaro

Caneva di Tolmezzo

TOLMEZZO, fraz. Caneva
Chiesa parrocchiale di San Nicolò vescovo
cupola dell’abside: Angeli musicanti e osannanti; nei pennacchi: Evangelisti;
lunetta della parete di fondo: Deposizione
esecuzione 1960
firmato e datato “R. Tubaro 1960” (nella lunetta).

I dipinti di Tubaro abbelliscono la volta dell’abside, che si sviluppa con una discreta profondità rispetto alle ridotte dimensioni dell’aula a navata unica dalle sobrie linee architettoniche. Sostituiscono la decorazione ad affresco limitata alla zona absidale, danneggiata dal terremoto del 1928 e successivamente distrutta a seguito della parziale demolizione dell’edificio (R. Muner, p. 18). Attribuita dallo stesso Muner (p. 25) ad Antonio Schiavi, fratello di Domenico l’architetto costruttore della chiesa, raffigurava “un tiepolesco movimento di angeli musicanti”, gli evangelisti e, nella lunetta sopra l’altare, Cristo nell’orto degli ulivi. Stando a Muner che seguì i lavori e conobbe l’artista, Tubaro si rifece “a malincuore” ai temi e alla tecnica tiepolesca delle opere precedenti, realizzate in conformità allo stile della chiesa. Raggiunse tuttavia effetti assai gradevoli ed efficaci per gli accordi cromatici dei mossi panneggi e per il gioco ritmico di figure che si librano in alto, nello sfondo ocra della cupola, circoscritto da un cornicione a stucco. Assisi nei pennacchi, su uno sfondo dipinto di rosa intenso, Tubaro ripropose gli evangelisti, nella lunetta inserì una Deposizione dai toni freddi e contrastanti come richiesti dal soggetto raffigurato.

L’esigenza di adeguare la decorazione alle caratteristiche architettoniche dell’edificio, fu l’occasione che forse indusse Tubaro a riaccostarsi in modo più stretto alla pittura tiepolesca, dalla quale fu sempre fortemente attratto, fonte di ispirazione anche per le opere successive in cui adottò una gamma cromatica chiara, cangiante nelle vesti, morbida negli incarnati, luminosa negli sfondi. Il gusto per il colorismo “delicatamente garbato” di Tubaro e l’efficacia di questa decorazione poco nota furono evidenziati da Vania Gransinigh nel 1995. In una collezione privata di Udine si conserva il bozzetto della cupola e una serie di cartoni che riproducono le figure degli evangelisti, degli angeli in volo e della Deposizione. Gli affreschi di Caneva, non sottoposti ad alcun intervento di restauro, presentano qualche caduta di colore nel manto azzurro della Vergine e alcune screpolature dell’intonaco dovute al terremoto.

(Franca Merluzzi)

Bibliografia in ordine cronologico

Caneva e la sua chiesa, Muner Renato, Udine, Arti Grafiche Friulane, 1964, pp. 24, 25;
Disegni ed affreschi di Renzo Tubaro, Mutinelli Carlo, in "Avanti cul Brun", 1966, n. 33, pp.149, 151;
La pittura di Tubaro, Damiani Licio, in "La Panarie", anno XV (1982), n.57-58, p. 97;
Friuli-Venezia Giulia. Guida artistica, a cura di Giuseppe Bergamini, Associazione fra le Pro Loco del Friuli Venezia Giulia/Istituto Geografico De Agostini, Udine 1990, p. 416;
Quegli angeli in chiesa, Gransinigh Vania, in "Messaggero Veneto", 19 dicembre 1995